Dopo aver saputo della gravidanza

Quando ho scoperto di essere incinta, ero piena di gioia. Mio marito Artiom e io aspettavamo questo momento da più di due anni. Ma la nostra cagna, una husky di nome Bonnie, iniziò subito a comportarsi in modo diverso.

Restava sempre accanto a me, dormiva vicino al letto, e ogni volta che mi sedevo, appoggiava la testa o le zampe sulla mia pancia.

Se Artiom cercava di toccarmi, lei ringhiava piano, mettendosi tra noi. All’inizio ci sembrava divertente: pensavamo fosse gelosa. Ma giorno dopo giorno il suo sguardo diventava sempre più serio, quasi preoccupato.

Una notte mi svegliai: Bonnie ringhiava piano. Artiom era seduto accanto a me, con la mano sulla mia pancia.
— Cosa stai facendo? — chiesi.

— Voglio solo sentire il bambino, — rispose lui.
Ma Bonnie non smise di ringhiare. Sentivo che cercava di dirmi qualcosa.

Pochi giorni dopo iniziai a sentirmi male. Il medico disse che andava tutto bene, ma la mia cagna si comportava in modo strano: non mi lasciava muovere, si sdraiava sul mio ventre, piangeva piano.

Una sera la sentii graffiare la porta e correre verso la cucina. Lì vidi Artiom vicino al bidone della spazzatura, con una piccola bottiglia in mano. Quando mi vide, cercò di nasconderla, ma la presi. Sull’etichetta c’era scritto:
“Metilpropanolo – veleno.”

Chiamai subito la polizia. Artiom venne arrestato quella stessa notte. Aveva una relazione segreta e voleva liberarsi di me e del bambino.

Bonnie ci aveva salvato la vita. Sentiva il pericolo prima di chiunque altro. Ora, quando tengo mio figlio tra le braccia, Bonnie dorme accanto a noi, serena come un angelo custode.

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