Avevo parlato di Daniel per settimane. Gentile, spiritoso, affascinante — sembrava l’uomo perfetto. Quando decisi di portarlo a casa per presentarlo al mio cane Max, ero emozionata. Max è con me da cinque anni e non sbaglia mai nel giudicare le persone.
Appena Daniel varcò la soglia, Max si irrigidì. Poi cominciò a ringhiare, a scodinzolare nervosamente, poi a latrare e saltare davanti a me come per proteggermi.
“È solo un po’ geloso,” scherzò Daniel, ma io percepii un brivido. Max non era mai stato aggressivo con nessuno.

Provai a calmarlo, ma lui non si lasciava convincere. Continuava a fissare Daniel con uno sguardo intenso, quasi rabbioso. Dopo qualche minuto l’atmosfera era insostenibile, così inventai una scusa e gli chiesi di andare.
Appena Daniel uscì, Max si accucciò vicino alla porta, annusò il pavimento e gemette piano. Non capivo il motivo del suo comportamento, finché, qualche ora dopo, ricevetti un messaggio da una mia amica:
“Stai attenta, ho appena visto il tuo ragazzo al telegiornale. È indagato per maltrattamento di animali.”

Rimasi senza fiato. Guardai Max, che mi fissava con occhi tranquilli, e sentii una fitta di gratitudine. Aveva percepito il pericolo prima di me.
Da quella sera ho imparato a fidarmi del mio cane come di un istinto puro. Max non ha mai dimenticato, e io neanche. A volte l’amore e la lealtà di un animale possono svelare verità che il cuore umano preferisce ignorare.