Quando il mare restituì ciò che aveva preso: una storia di dolore, speranza e amore eterno

Ogni mattina, una donna in sedia a rotelle sedeva sulla spiaggia con il suo fedele cane. Guardavano insieme le onde, in silenzio. Il mare parlava con il suo mormorio, e lei lo ascoltava come si ascolta un ricordo.

Tempo fa veniva lì con suo marito. Il mare era la loro passione, la loro libertà. Ma un giorno una tempesta cambiò tutto. La barca si capovolse, lei fu salvata, lui no. Da quel momento non poté più camminare — e non lo vide mai più.

Fu terribile seppellire una bara vuota. Nessun corpo, nessun segno, solo il vento e il dolore. Rimase sola, con un vuoto dentro che nessuno poteva riempire.

L’unica cosa che le restò fu il cane, Luna. Silenziosa, fedele, sembrava capire ogni emozione della padrona. Ogni giorno tornavano al mare. Lei abbracciava Luna e sussurrava:
— So che tu sei ancora qui con me, amore mio…

Il tempo passava. Il mare divenne il suo rifugio e la sua ferita. Ma un mattino Luna cominciò a correre, abbaiare, scavare nella sabbia come impazzita. La donna si avvicinò e vide brillare qualcosa.

Con l’aiuto di alcune persone, trovò un oggetto: un vecchio orologio, arrugginito dal sale. Sul retro, incise parole quasi cancellate: «Per sempre tuo. M.»

Era l’orologio di suo marito.

Le lacrime scesero. Accarezzò Luna e guardò l’orizzonte. Sentì dentro di sé che l’amore non affonda mai. Rimane, invisibile, nel vento, nelle onde, nella luce del mattino. 🌊💫🐾

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