Sul treno una bambina rubava i miei biscotti e li masticava davanti a me: ma quando i biscotti finirono fece qualcosa di inaspettato

Viaggiavo in treno da Mosca a San Pietroburgo, seduta accanto al finestrino. Accanto a me misero una bambina di circa cinque anni, con le trecce spettinate e gli occhi curiosi.
– Sua madre è nel vagone accanto, mi disse la controllora.

Dopo qualche minuto la piccola chiese:
– Cosa c’è nella scatola?
– Biscotti, risposi sorridendo.

Mi voltai verso il finestrino, ma sentii subito un crunch. La bambina stava masticando un biscotto, guardandomi dritta negli occhi.

– Non mi hai nemmeno chiesto il permesso, dissi.
– Non me li avresti dati, rispose lei tranquilla, prendendone un altro.

Non sapevo se ridere o arrabbiarmi. I biscotti sparirono presto, e quando ne rimase solo uno, lo divise in due.
– Ora è giusto, disse.

Sorrisi. Ma quando la scatola fu vuota, la bambina si fece seria.
– Non arrabbiarti, sussurrò. – Non mangio biscotti da tanto. Oggi è il mio compleanno.

Quelle parole mi commossero. Le offrii una tavoletta di cioccolato, un succo e una mela.
– Perché mi aiuti? chiese.
– Perché nel tuo compleanno qualcuno deve essere gentile.

Lei sorrise e mi diede un foglietto stropicciato: “Grazie per la gentilezza.”
– Li do alle persone buone, disse. – Così avranno sempre felicità.

Quando arrivammo, la madre la prese per mano. Io rimasi con il biglietto in mano. Lo porto ancora con me, come ricordo di una bambina che rubò biscotti ma mi insegnò a condividere il calore del cuore.

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