La coppia Martin sognava da anni di adottare un cane. Non uno di razza costosa, ma un animale che avesse conosciuto la solitudine e meritasse una seconda possibilità. Un sabato andarono al rifugio comunale. Dietro una grata, una grande cagna bianca li guardava dolcemente. I suoi occhi trasmettevano una bontà infinita. Capirono subito: era lei.
A casa, tutto sembrava perfetto. La chiamarono Luna. Si adattò rapidamente, era obbediente, affettuosa e dormiva tranquilla accanto al letto. Ma presto qualcosa di strano turbò la loro serenità.
Ogni notte, Luna si alzava in silenzio. Si sedeva vicino al letto e li fissava a lungo. Non ringhiava, non si muoveva — solo li osservava con attenzione.
— Forse fa la guardia, disse Paul.
— O ha degli incubi, rispose Léa.
Ma le notti passavano e il comportamento continuava. A volte, Luna poggiava una zampa sul petto di Léa o si avvicinava al viso di Paul. Una notte, Léa si svegliò e la vide seduta su suo marito. Urlò terrorizzata.
Il giorno dopo installarono una telecamera. Quando guardarono il video, si gelarono. Luna non dormiva mai. Rimaneva immobile tutta la notte, avvicinandosi ogni tanto per sentire il loro respiro.
Preoccupati, tornarono al rifugio.
— È dolce, ma si comporta in modo inquietante, disse Léa.
La donna del rifugio sospirò profondamente:
— Non lo sapevate? Il suo vecchio padrone morì nel sonno. Lei rimase accanto a lui per due giorni, pensando che dormisse ancora.
Un silenzio pesò sulla stanza. Léa pianse. Ora tutto aveva senso: Luna non voleva spaventarli. Voleva solo assicurarsi che respirassero, che fossero vivi.
Da allora, ogni notte resta vicino al letto. Ma ora, il loro sguardo è pieno di amore e gratitudine. ❤️
