Nascosto, trasparente: i ruoli e lo stile di Isabelle Huppert

L’81ª Mostra del Cinema di Venezia si sta svolgendo al Lido. La giuria è presieduta da Isabelle Huppert, vincitrice di oltre cento premi, dal César al Golden Globe, dal Festival di Cannes all’European Theatre Award, e la più francese delle attrici francesi. I redattori di The Blueprint hanno selezionato i ruoli e le immagini iconiche della Huppert.

Isabelle Huppert ha già guidato la giuria di un prestigioso festival cinematografico – il più importante, quello di Cannes – nel 2009. “Palma d’oro” ricevette allora ‘Nastro bianco’ di Michael Haneke, in cui la Huppert recitò nel celebre ‘La pianista’, nel 2001, che le portò il premio di Cannes come miglior attrice. E si può dire che proprio il ruolo dell’insegnante di conservatorio viennese Erika Kohut, che interpreta in modo impeccabile Schubert e vive con la madre isterica nell’interpretazione di un’altra star francese, Annie Girardot, divenne per la Huppert emblematico.

La Huppert è l’incarnazione del nascosto. Dietro l’aspetto discreto delle sue eroine si nascondono passioni selvagge e distruttive. La trama de “La pianista” – la nascita della patologia dallo spirito della musica. Tornando a casa dal conservatorio, da Schubert a sua madre, Erika guarda nel videonoleggio, sceglie un film pornografico e, appartata in una cabina separata, inala l’odore di sperma dai tovaglioli scartati nel cestino. Oppure sbircia una coppia che fa sesso in auto e piscia sul marciapiede per l’eccitazione.

Tutto questo è filmato in modo molto distaccato e solo quando Haneke mostra un primo piano del volto calmo della Huppert ci si sente a disagio: il suo sguardo è così ossessionato che non c’è bisogno di spiegare nulla.Simbolicamente, gli abiti più spettacolari del guardaroba della Huppert sono neri e il più possibile chiusi.

Come l’abito a mantellina di Chanel alla sfilata del 2015 o l’abito di tweed di Balenciaga ai premi César del 2022. Il suo preferito, secondo l’attrice, è anch’esso nero, con un drappeggio, che assomiglia a un fiocco, sulla schiena – di Yves Saint Laurent. L’attrice ha indossato il “Cesar” nel 1999. “Ma se potessi, lo indosserei tutti i giorni.

Nella mia carriera ho recitato in più di cento film, sono stata su molte copertine e tappeti rossi, ma al di fuori della mia cerchia ristretta, non c’è ancora nessuno che possa dire cosa faccio il sabato sera. In un’epoca in cui ogni aspetto della nostra vita è di dominio pubblico, c’è un potere nel tenere qualcosa per sé”.

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