Una sera, passeggiando senza meta, vide una ragazza seduta davanti a un ristorante. Indossava abiti semplici, uno zaino sulle spalle e un’espressione stanca. Si chiamava Marina. Aveva perso il lavoro e dormiva dove poteva. C’era però qualcosa di fiero nei suoi occhi.
Alexei le parlò con voce sincera e le chiese di fingere di essere la sua fidanzata per una sola cena. Le offrì denaro, un vestito e una stanza d’albergo. Marina esitò, ma accettò.

Il giorno seguente, una stilista la trasformò completamente. Davanti allo specchio, Marina quasi non si riconosceva. Quella sera, durante la cena, conquistò subito i genitori di Alexei: gentili, affettuosi, la accolsero con calore. Alexei la osservava, stupito da quanto fosse naturale accanto a lei.
Quando la serata finì, lui prese una busta.
— È per te, disse piano.
Ma lei rifiutò.
— Non l’ho fatto per soldi.

Si voltò per andarsene, ma lui la fermò.
— Resta. Non come la mia fidanzata, ma come te stessa.
Si guardarono in silenzio, con le luci della città che brillavano dietro di loro. In quell’istante entrambi capirono che qualcosa di vero stava nascendo.