Sotto la neve eterna del Nord – il bambino e il lupo legati dalla promessa del fuoco

La storia che gli anziani del villaggio raccontano ancora oggi accadde più di vent’anni fa, in un piccolo borgo del nord della Lapponia. Si dice che un bambino, Mika, vivesse con suo padre in una capanna di legno, tra pini e laghi ghiacciati. Quell’inverno fu il più duro che si ricordasse: le tempeste coprivano i sentieri e il silenzio del gelo sembrava inghiottire ogni cosa.

Una notte, quando suo padre non era ancora tornato dalla caccia, Mika decise di andargli incontro. Prese una vecchia lanterna a olio, si avvolse in una pelle di renna e si addentrò nel bosco. Il vento fischiava, sollevando la neve. All’improvviso vide due occhi dorati brillare nel buio: un grande lupo grigio lo fissava.

Mika rimase immobile, il respiro gelato. Il lupo non mostrava né rabbia né paura. Il ragazzo fece un passo avanti, tendendo la mano. Il lupo abbassò il capo, e in quell’istante nacque tra loro un patto silenzioso.

Nei giorni seguenti, Mika vide spesso la bestia. A volte lo seguiva da lontano, altre volte lo osservava dal limitare del bosco. Il bambino condivideva il suo pane e raccontava storie sottovoce; il lupo ascoltava, immobile, illuminato dal fuoco.

Una sera, dopo una tempesta, Mika trovò il lupo ferito. Lo portò nella capanna, lo curò e dormì accanto a lui. Due esseri uniti dal freddo e dalla vita.

Al mattino, il lupo era scomparso. Ma sulla neve fresca, davanti alla porta, c’erano le sue impronte. Da allora, ogni inverno, tornano nello stesso punto — come una promessa mantenuta.

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