Il sergente Michael Harris tornava da un turno di notte su una strada deserta quando vide una piccola figura apparire nei fari.
Frenò bruscamente e scese. Sul ciglio della strada, scalzo e in un pigiama sporco, stava un bambino di circa tre anni. Il suo volto era rigato di lacrime, le mani tremavano.
— Ehi, piccolo, disse Harris piano, togliendosi la giacca. — Dove sono la mamma e il papà?
Il bambino non rispose. I suoi occhi grandi erano pieni di paura. Harris lo avvolse nella giacca e lo mise in macchina, accendendo il riscaldamento. Nessuna segnalazione di bambino scomparso alla centrale.

— Come ti chiami?
— Eddie, sussurrò.
— Dove abiti, Eddie?
Il piccolo indicò il buio. Harris seguì la direzione. Dopo alcuni chilometri, apparve una vecchia casa, finestre rotte, porta semiaperta.
Entrò con la torcia. Dentro regnava il silenzio. Sul pavimento, giocattoli rotti e polvere. In un angolo, un lettino e un orsetto.
Quando la luce illuminò il fondo della stanza, Harris si bloccò: sotto una coperta c’erano due corpi, un uomo e una donna.
Eddie, sulla soglia, sussurrò:
— La mamma dorme. Anche il papà.
Harris chiamò rinforzi. Nell’attesa, tenne Eddie tra le braccia. Il bambino non piangeva, si stringeva solo a lui.

L’indagine rivelò che la famiglia viveva isolata. Il padre, licenziato, aveva perso la speranza. Aveva ucciso la moglie e poi se stesso.
Eddie, svegliatosi di notte, era fuggito attraverso una finestra rotta e aveva camminato tre chilometri nella pioggia per cercare aiuto.
Quando tutto finì, Harris rimase in macchina, guardando il bambino dormire avvolto in una coperta.
— Si sveglieranno, vero? — aveva chiesto Eddie prima di addormentarsi.
Il poliziotto non rispose. Guardò fuori, mentre una lacrima scendeva silenziosa.